La biografia "Il Duca di Sabbioneta, guerre e amori di un europeo errante" inaugura la nuova collana "Le Erme" della prestigiosa casa editrice Mimesis. Il critico letterario Franco Canova colloquia con l'Autore.
Un libro moderno concepito come i libri antichi |
Sarzi Amadè, la nuova edizione del libro Il duca di Sabbioneta in cosa differisce dalla precedente?
La prima edizione aveva già alle spalle un decennio di ricerche. Nel ventennio successivo ho riveduto l'intero libro, parola per parola, cercando di eliminare sviste, approsimazioni, cadute stilistiche, dubbi, e ho inserito, laddove indispensabile, approfondimenti che, senza appesantire il libro, né modificarne gli equilibri, lo completano.Per Lei è importante lo stile?
Per me nessuna parola, nessuna espressione deve venire a caso. L'autore deve sforzarsi di usare la lingua italiana nel modo migliore. Ciononostante sono risoluto ad ascoltare e vagliare qualunque critica da parte dei lettori possa contribuire a migliorarla nelle successive edizioni.Però molti lettori guardano le figure.
Infatti, nonostante abbia scelto un linguaggio semplice, ho anche raccolto migliaia di illustrazioni, tra le quali ho poi fatto una scelta accurata. Anche per questo si può parlare di editio maior.
Ha modificato i capitoli?
Qualcuno l'ho eliminato, qualcuno è stato sviluppato e spezzato in due, qualcuno invece ridenominato. Tutto ciò perché il lavoro sottostante è stato capillare.Per esempio quali?
Il capitolo La Piccola Atene è stato diviso in due. La seconda parte, quella relativa al Toson d'Oro, è stata ampliata e costituisce un capitolo a sé.Cos'era il Toson d'Oro?
Me lo chiedono in molti, e ciò spiega anche la mia scelta. Era il cavalierato forse più ambito nel XVI secolo, non una fredda onorificenza, ma un vero e proprio status da cui discendevano prerogative oggi impensabili: ad esempio quella di non dover sottostare ai tribunali. Si può parlare di una casta di intoccabili.Come nasce il Toson d'Oro?
Dalla mitologia greca, e poiché tutta la vita del Duca è pregna di richiami mitologici, allo scopo di rendere pienamente comprensibile anche questo aspetto della vicenda, ho dovuto dedicare a ciò un capitolo. Si intitola "L'eredità di Giasone", l'eroe che secondo il mito conquistò appunto il Toson d'Oro.
Il Toson d'Oro |
E' stato facile realizzare la nuova edizione?
No. Coi tempi che corrono ho dovuto attendere quasi 23 anni.Un'attesa molto lunga.
Io credo invece sia stato un bene. In questo modo ho potuto rivedere al meglio il libro, curandone ogni dettaglio, di forma come di sostanza, per una più efficace esposizione dei fatti. Ora l'opera può dirsi "matura". Di qui la denominazione di "editio maior".Caspita. Un lavoro certosino se pensiamo ad esempio alle centinaia di illustrazioni.
Non posso smentire. Temo infatti che edizioni successive non potranno essere altrettanto curate, anche perché di solito si pensa al guadagno, inversamente proporzionale, si sa, al numero delle pagine. Chi acquistasse l'editio maior, a soli 24 euro, potrebbe poi accorgersi, tra qualche anno, di avere in casa un'edizione esaurita e ormai richiesta.Qualche curiosità.
Mi ha davvero stupito che nell'arco di questi 23 anni, gli studiosi ripetutamente invitati a tenere convegni non siano incappati negli inediti che ho così potuto riservare alla nuova edizione.
Come ha scelto l'editore?
Editori in Italia ce ne sono non tanti, ma tantissimi. Tre o quattro di questi però tengono in pugno il mercato; possiedono a loro volta imprese di distribuzione, di pubblicità, e perfino giornali (quando non intere reti televisive) con i giornalisti già stipendiati da loro che recensiscono i loro libri. Non si può quindi parlare di libera concorrenza. Ci voleva un editore serio, un editore al di fuori di queste logiche, uno di quelli che non hanno il vizio di interferire con gli autori o di fare pressioni su di loro.
Nel XVI secolo la corrida si praticava a cavallo |
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